Romano Ramadori "Pomeriggio"
CONSIGLI PER ... UNA SFIDA MATEMATICA
1. Usa l’attrezzatura adatta
Carta e penna. E poi una calcolatrice scientifica o un computer con un programma di foglio elettronico.
La matematica però non si fa soltanto con il cervello ma anche con gli occhi, con le orecchie, con le mani.
Molti concetti della geometria possono essere capiti meglio se ti aiuti con modelli di oggetti geometrici e non limitandoti ad immaginarli. Per questo potrebbero esserti utili: cartoncino, forbici, stecchini, righe, squadre, compasso, …
2. Organizza una strategia
La cosa importante, quando si affronta un quesito logico matematico, non è tanto trovare la soluzione quanto ideare una strategia intelligente per risolverlo.
Una strategia che possa essere applicata anche ad altri casi simili ... o che possa dare nuove idee per altre sfide, magari più difficili.
3. Evita l'effetto alone
Quando ci si trova in una situazione ripetitiva, si tende a ripeterla anche quando si dovrebbe cambiare.
In matematica le situazioni ripetitive sono pericolose perché offuscano la razionalità e la creatività. Infatti, dopo aver affrontato molti esercizi che richiedono la stessa strategia, risulta più difficile affrontare un esercizio nuovo, magari simile, ma che richiede una diversa strategia.
(esempi: L’uovo; La mamma di Pierino)
4. Non lasciarti ingannare dal senso comune
Il senso comune assomiglia un po' all'effetto alone.
Noi viviamo tutti i giorni le stesse situazioni, utilizziamo le parole sempre con i significati più usuali, non riflettiamo a fondo sul significato delle frasi che ascoltiamo e che noi stessi pronunciamo.
Non c'è problema! La comunicazione fra persone evidentemente funziona bene così com'è (o no?). Invece, quando si ha a che fare con la logica e la matematica il senso comune a volte non funziona. Per avere successo bisogna sapere molto bene che cosa significano e come funzionano i simboli e le parole utilizzate.
(esempio: La damigiana)
5. Non autolimitarti: usa il pensiero laterale
Come si possono evitare i tranelli dell'effetto alone e del senso comune?
Semplice a dirsi, difficile a farsi: togliendo i limiti che noi stessi poniamo alla nostra creatività. Attivando il cosiddetto pensiero laterale.
Quando siamo in un vicolo cieco e non riusciamo a risolvere un problema con una determinata strategia dobbiamo essere capaci di cambiare più o meno radicalmente il punto di vista. Spesso il nuovo punto di vista porta a risultati sorprendenti: ciò che prima sembrava difficilissimo diventa semplicissimo.
(esempi: Tra due treni; Due e tre)
6. Trasforma un problema difficile in uno più facile
Talvolta capita che un quesito ci sembra troppo difficile. Inabbordabile. Addirittura impossibile. In questi casi può essere utile formulare un nuovo quesito, simile al primo ma più facile. Risolvendo il quesito più facile ci può venire l'idea giusta per risolvere quello più difficile. Il problema dei quattro interruttori, ad esempio, può mettere veramente in crisi.
(esempio: Quattro interruttori e una lampadina)
7. Non leggere la soluzione prima di averne trovata una che a te sembra soddisfacente.
Affrontare un quesito matematico è soprattutto una sfida con se stessi.
Una sfida può essere vinta, sospesa o persa.
• Se risolvi il quesito, la sfida è vinta.
• Se ti concedi del tempo per pensarci su, la sfida è sospesa.
• Se vai a leggere la risposta, allora ti arrendi e la sfida è persa.
Non prendere l'abitudine di leggere subito le risposte. Ogni risposta letta, infatti, fa diminuire un po’ il tuo senso di autostima matematica.
A MATELANDIA:
• non ci sono stretti limiti di tempo: un problema non risolto si può riprendere il giorno successivo, dopo averlo fatto riposare nella parte più profonda della nostra mente;
• la sfida non è con gli altri ma soprattutto con noi stessi e con il problema da risolvere;
• non occorre mostrare ciò che si sa, ma “costruire la matematica” che serve per risolvere il problema;
• per questo a Matelandia le soluzioni vengono rese note dopo un certo tempo!