Parlare di numeri in un’opera d’arte, può sembrare una stranezza, ma la creatività dello spirito artistico non ha limiti!
Osservate bene tale capolavoro artistico perché siete di fronte a una tecnica pittorica pressoché unica nel suo genere!
L’occhio che ammira tale immagine vede al primo impatto la rappresentazione di uno scorcio paesaggistico, ma poi quasi contemporaneamente, lo sguardo dello spettatore percepisce la “costruzione” dell’immagine che, nell’avvicinarsi si sgretola in migliaia di simboli matematici e di lettere antiche dell’alfabeto ebraico.
Cifre e lettere “sfidano” l’occhio e la mente promettendo nuovi scenari e significati, sottesi appunto al tranquillo impatto paesaggistico.
Il mondo illustrato da Ravà è quello pitagorico, la cui essenza è sintetizzata dal motto: tutto è un numero. Nei suoi quadri si coglie la natura come deve essere nel profondo: riducibile a un dispiegamento di numeri colorati che si combinano in infinita varietà, veri e propri atomi pitagorici, a costituire cielo, acqua, terra, piante, fiumi, strade, case, ...
I numeri che si vedono nei quadri non sono dunque messi a caso, per fare “colore”, ma attendono di essere letti, interpretati e compresi.
Se vi ha un pò suscitato curiosità e interesse visitate il suo sito personale www.tobiarava.com
Biografia. Tobia Ravà (1959) lavora a Venezia e a Mirano. Si è laureato in Semiologia delle Arti all’Università di Bologna, dove è stato allievo di Umberto Eco, Renato Barilli, Omar Calabrese e Flavio Caroli.
Ha frequentato la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia ed Urbino. Espone dal 1977. E' presente in collezioni sia private che pubbliche, in Europa, Stati Uniti, America Latina e in Estremo Oriente.
Nel 1983 è tra i fondatori del gruppo AlcArte, attivo all'Università di Bologna (DAMS), con l'intento di coniugare il fare arte all'epistemologia.
Dal 1988 si occupa di iconografia ebraica.
Nel 1993 è il promotore del gruppo Triplani, che, partendo dalla semiologia biplanare, prende il nome dall’ipotesi di un terzo livello percettivo derivato dall’aura simbolica, accanto a quelli del significato e del significante.
Nel 1998 è tra i soci fondatori di Concerto d’Arte Contemporanea, associazione culturale che si propone di riunire artisti con le stesse affinità per riqualificare l’uomo ponendolo in sintonia con l’ambiente e rendere l’arte contemporanea conscia dei suoi rapporti con la storia e la storia dell’arte, anche interagendo espositivamente con parchi, ville, edifici storici e piazze di città d’arte.
Dal 1999 ha avviato un ciclo di conferenze, invitato da università e istituti superiori d'arte, sulla sua attività nel contesto della cultura ebraica, della logica matematica e dell'arte contemporanea.
Nel 2004 con Maria Luisa Trevisan ha dato vita a PaRDeS Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea a Mirano dove artisti di generazioni e culture diverse si confrontano su temi naturalistici e scientifici.