CHIMICO
(1833-1896)
Tutti sanno cosa sia il premio Nobel ma pochi, forse, associano questa prestigiosa onorificenza al nome di un chimico svedese inventore di una sostanza divenuta celeberrima per la sua grande utilità ma anche per il suo terribile potere distruttivo: la dinamite.
Questo esplosivo ha indubbiamente contribuito moltissimo al progresso dell'umanità (basti pensare alla sua applicazione nella costruzione di gallerie, ferrovie e strade), ma come tutti i ritrovati scientifici si porta dietro il grosso rischio di essere malamente usata.
Un problema che lo stesso scienziato percepì in modo pressante dentro la sua coscienza, tanto da gettarlo in una crisi esistenziale di non piccola portata.
Nato a Stoccolma il 21 ottobre 1833, Alfred Nobel dopo gli studi universitari si dedicò alla ricerca. Fu per anni un oscuro ingegnere chimico fino a che, dopo la scoperta della nitroglicerina ad opera di Sobrero, potente esplosivo difficilmente controllabile, si dedicò allo studio di un modo per poterla utilizzare più efficacemente. Il composto di Sobrero aveva la peculiarità di esplodere al minimo urto o oscillazione, rendendolo estremamente pericoloso. I tecnici erano riusciti lo stesso ad utilizzarla per lo scavo di gallerie o miniere ma era indubbio che la sua utilizzazione comprendeva enormi difficoltà e pericoli.
Alfred Nobel nel 1866 mise a punto una miscela di nitroglicerina e argilla che assumeva caratteristiche diverse e più manipolabili, che chiamò "dinamite". La sua scoperta, meno pericolosa da maneggiare ma altrettanto efficace, conseguì un successo immediato. L'ingegnere svedese, per non lasciarsi sfuggire l'occasione di sfruttare il suo ritrovato, fondò in tutto il mondo alcune società per fabbricare e sperimentare l'esplosivo, accumulando così una fortuna considerevole.
La cerimonia di consegna
Purtroppo, come si è detto, essa è servita oltre all'edificazione di numerose opere di estrema utilità anche a perfezionare ordigni di guerra di vario tipo, cosa che gettò Nobel nello sconforto più nero.
Alfred Nobel morì a san Remo il 10 dicembre 1896: quando il suo testamento fu aperto si scoprì che l'ingegnere aveva stabilito che i redditi della sua immensa fortuna fossero devoluti al finanziamento di cinque premi, che ben presto sarebbero diventati i più importanti del mondo, anche grazie all'Accademia che li distribuisce (quella di Stoccolma).
Tre di questi premi sono destinati a ricompensare ogni anno le più grandi scoperte nel campo della fisica, della chimica e della medicina.
Un altro è destinato a uno scrittore e il quinto a un personaggio o a un'organizzazione che abbia operato in modo particolare per la pace nel mondo e per la fraternità dei popoli.