DINO BUZZATI, UN AFFASCINANTE ENIGMA MATEMATICO, IN CRONACHE TERRESTRI, OSCAR, MONDADORI, MILANO 1972, PP. 235-237 (disegno di Elvira Giannattasio)
Il signor Luigi Poletti, di 47 anni, da Pontremoli, impiegato di banca, va a trovare un vecchio amico di famiglia, il professor Gino Loria, insegnante di storia della matematica. Siamo a Genova, nel 1911.
Seduto nello studio, mentre parla di cose indifferenti, distrattamente Poletti tira a sé un libro rilegato, largo e basso, una specie di atlante. Lo apre a caso: le pagine sono tutte piene di numeri, disposti in caselle regolari. Lo apre ancora più avanti: ancora numeri.
"Che cos'è?" chiede Poletti tanto per dire qualche cosa.
"Mi è arrivato proprio oggi" dice Loria. "È un lavoro americano. Immagina: l'elenco di tutti i numeri primi compresi nei primi dieci milioni."
"Numeri primi?"
"Eh, se non sbaglio, tu hai fatto due anni di matematica all'Università, dovresti saperne qualche cosa."
Numeri primi: se ne ricorda adesso Poletti, mentre sfoglia il volumone. I numeri primi che si possono dividere soltanto per se stessi o per l'unità, i numeri per dire così tutti di un pezzo insolubili.
L'1, il 3, il 7, l'11, il 13, il 17, il 19, il 23 e così via. Paragonabili a quello che nel campo della chimica sono i corpi semplici.
Prendete per esempio il 29: provate un po' a scomporlo, a dividerlo. Niente, rimane duro come un blocco di granito. Sì, potete dividerlo per 1, scomporlo in unità. Ma l'unità non è veramente un divisore, è la particella elementare di cui sono fatti tutti i numeri, primi e non primi, così come di elettroni, protoni, neutroni, eccetera, sono fatti tutti i corpi che esistono in natura, semplici e non semplici.
(…)
"Ma perché tanto lavoro?" chiede Poletti con una curiosità sempre maggiore. Non c'è una formula che possa dirci se un dato numero è primo o no? No, una formula di questa fatta non esiste.
(…)
Ma intanto una specie di rivelazione avviene nell'animo di lui, Poletti, ignoto impiegato di banca di Pontremoli. Lehmer e soci hanno smaltito i primi dieci milioni. Ma al di là di questo limite? Una vertiginosa prospettiva si spalanca.
A questo strano fascino si aggiunge lo stupore che fra tanti matematici dedicatisi al problema non ci sia stato neppure un italiano. Possibile che il nostro Paese, illustre in ogni ramo della scienza, sia qui rimasto assente? D'improvviso si fa in lui una decisione che può apparire ingenua, assurda, temeraria: "Mi metterò al lavoro io, sarò io l'esploratore dei numeri primi al di là del decimo milione". Siamo, dobbiamo saperlo, nel lontano 1911. Poletti ha già 47 anni. E da questo giorno