Decalcomania (1966)
Magritte svolge un tipico illusionismo di ordine onirico; illustra, ad esempio, oggetti e realtà assurde, come un paio di scarpe che si tramutano nelle dita di un piede (The red model II) o un paesaggio simultaneamente nella parte inferiore notturno e in quella superiore diurno, ricorrendo a tonalità fredde, ambigue, antisentimentali, quali quelle del sogno.
Magritte è l'artista surrealista che, più di ogni altro, gioca con gli spostamenti del senso, utilizzando sia gli accostamenti inconsueti, sia le deformazioni irreali.
Con la sua pittura non vuole far emergere l'inconscio dell'uomo ma vuole svelare i lati misteriosi dell'universo.
Ed è proprio su questo punto che la sua poetica conserva lati molto affini con quelli della Metafisica.
I suoi quadri sono realizzati in uno stile da illustratore (da giovane lavorò come disegnatore di carta da parati, esperienza che servì probabilmente a maturare il suo stile freddo ed impersonale) di evidenza quasi infantile.
Volutamente le sue immagini conservano un aspetto pittorico, senza alcuna ricerca di illusionismo fotografico.
Già in ciò si avverte una delle costanti poetiche di Magritte: l'insanabile distanza che separa la realtà dalla rappresentazione. E spesso il suo surrealismo nasce proprio dalla confusione che egli opera tra i due termini.
In altri quadri Magritte gioca con il rapporto tra immagine naturalistica e realtà, proponendo immagini dove il quadro nel quadro ha lo stesso identico aspetto della realtà che rappresenta, al punto da confondersi con esso (The human condition).
Di notevole suggestione poetica sono anche i suoi accostamenti o le sue metamorfosi. Combina, nel medesimo quadro, cieli diurni e paesaggi notturni. Accosta, sospesi nel cielo, una nuvola ed un enorme masso di pietra. Trasforma gli animali in foglie o in pietra.
Il suo surrealismo è dunque uno sguardo molto lucido sulla realtà che lo circonda, dove non trovano spazio né il sogno né le pulsioni inconsce. L'unico desiderio che la sua pittura manifesta è quello di "sentire il silenzio del mondo", come egli stesso scrisse.